Un augurio colmo di bene e di tanta speranza in Colui che viene a rinnovare la terra.
Tutti speriamo tempi di pace e di fraternità che i nostri cuori desiderano. Tempi, tuttavia, che oggi in maniera speciale sembrano così lontani.
In questo anno in cui celebriamo i 10 anni dall’inizio della Fondazione Thouret, ci siamo trovate ad affrontare numerose emergenze, alcune dovute alla natura e alle catastrofi naturali, ma molte dovute a “coloro che tramano iniquità”. La guerra in Ucraina, che sta causando gravissime conseguenze a livello economico in tanta parte del mondo, oltre che la violenta distruzione di intere parti della popolazione, è lo scenario che in questi ultimi mesi sta oscurando i cieli del nostro mondo e appesantendo gli animi di tutti.
Molte sono le guerre e le violenze di cui nessuno parla a cui il mondo sembra completamente indifferente, ma che insanguinano molte terre e uccidono numerose vite, anche molto giovani. Nella Repubblica Centro Africana, in Tigray – Etiopia, nel Sud Sudan, nel Burkina Faso, in Nigeria, in Mozambico, così come in Siria, in Iran, nello Yemen, in Afghanistan e in Myanmar tante sono le vite spezzate, tante le famiglie separate o distrutte, tanta, davvero tanta la sofferenza, causata dall’uomo. Ad essa conseguono le difficoltà economiche causa di miseria, fame e malattia, così in Libano, in Somalia, Siria, Ciad… Il quadro che ci sta dinnanzi non è pacifico, ma desideriamo sempre guardarlo con gli occhi della speranza e della fede. Tali situazioni ci interpellano e ci sollecitano a non rimanere indifferenti. Uniamoci e uniamo le nostre forze, affinché l’umanità tutta si senta responsabile di ciò che accade al singolo fratello e si senta chiamata a creare modi fattibili e possibili per intervenire e non permettere che al male si aggiunga il male più grave dell’indifferenza. Proprio recentemente, ascoltando la testimonianza delle nostre suore che hanno vissuto esperienze dolorose di guerra, abbiamo colto la profonda ferita che il silenzio della comunità mondiale e dei media di fronte a certe sanguinose e dolorosissime situazioni, procura nei cuori delle popolazioni nella sofferenza. Non vogliamo associarci a questo male ma cercare in ogni modo di essere voce di chi non ha voce e portatrici di amore là dove regna l’odio. Con coraggio vogliamo dire con il Profeta “ Tu, popolo non dovrai più piangere. A un tuo grido di supplica il Signore ti darà grazia, appena udrà ti darà risposta” Is 30, 19-21.
La risposta sta per venire nella forma di un Bimbo che nasce in una mangiatoia per la salvezza del mondo. A Lui rivolgiamo i nostri cuori e la nostra preghiera. Con tutte le suore e in particolare quelle che sono nelle nostre missioni, con i collaboratori e con tutti i poveri che il Signore ci dona di servire, auguriamo Buon Natale e felice anno 2023!
Ascoltiamo Le melodie del Natale cantate nelle diverse lingue e tradizioni, lodano il “Dio con noi”!
Buon Natale e felice anno 2023!