L’ONU

ha lanciato un appello per ottenere con urgenza la possibilità di raggiungere la popolazione bisognosa di aiuto che in Sud Sudan sta soffrendo carestia e insicurezza.
A conclusione della sua visita in Sud Sudan, il Segretario generale aggiunto per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi urgenti, Stephen O’Brien, ha richiesto l’accesso immediato e finanziamenti urgenti per il paese che soffre violenza e carestia.
“Una donna anziana ha camminato per giorni con il nipote di dieci mesi in braccio, dopo essere stata separata dalla famiglia durante i combattimenti. Il bimbo gravemente malnutrito sta ora ricevendo le cure necessarie. Abbiamo bisogno subito di fondi supplementari per salvare, assistere e proteggere la popolazione del Sud-Sudan. “, racconta.
La crisi umanitaria in Sud-Sudan si sta rapidamente aggravando a causa di carestia e malnutrizione.
Altri motivi di preoccupazioni sono dovuti alla lotta, all’insicurezza e alla mancanza di aiuti che hanno lasciato quasi 100 000 persone soffrire per la carestia e più di un milione in grande povertà anche se non vivono ancora una vera carestia. Sono più di 3,4 milioni gli sfollati dall’inizio del conflitto in dicembre 2013, di cui 1,9 milioni sono sfollati all’interno del paese e 1,5 milione sono fuggiti verso i paesi vicini dove sono accolti come rifugiati.
Da oggi a luglio 2017 si prevede che 5,5 milioni di persone saranno gravemente colpite dalla scarsità di cibo.
Le organizzazioni umanitarie hanno distribuito cibo, beni di primo soccorso, assistenza sanitaria e acqua potabile. Tuttavia gli operatori umanitari devono affrontare numerosi ostacoli per far giungere gli aiuti alla popolazione sud sudanese: ostilità aperte, rifiuto di accesso e blocchi burocratici. Spesso devono spostarsi a causa dell’insicurezza, delle tensioni crescenti o delle direttive emanate dalle autorità. Gli aiuti umanitari e gli approvvigionamenti sono stati più volte saccheggiati dai combattenti a Mayendit, Jonglei nella città di Kajo-Keji.
“La causa profonda di questa sofferenza è il conflitto in atto”, ha precisato O’Brien, « la gente è stata obbligata a fuggire e brutalizzata in modo violento. Sono stati attaccati mentre cercavano aiuto. Tutto questo deve finire e finire ora ».

BISOGNA RICORDARE

  • Bisogna ricordare che il diritto umanitario internazionale deve essere rispettato e i civili hanno diritto alla protezione.

  • Se vuoi sostenere un nostro progetto in Sud Sudan, per le ragazze del Centro di accoglienza di Rajaf, clicca qui