Nelle ombre oscure della guerra e del terremoto che hanno distrutto la Siria, brilla una luce di speranza e solidarietà nel lavoro generoso e senza sosta delle Suore della Carità a Damasco. Attraverso il loro impegno, le suore forniscono assistenza e sostegno alle famiglie colpite dalla violenza e dalla devastazione di questo tempo.
Lo testimoniano anche le parole della madre di una famiglia siriana che ha trovato conforto e speranza grazie alle Suore della Carità.
“Siamo una famiglia siriana che ha vissuto l’orrore del terremoto. Abbiamo perso tutto ciò che avevamo: la nostra casa, i nostri averi e, dolorosamente, anche alcuni dei nostri cari. Ci siamo trovati in una situazione di profonda disperazione, senza alcuna speranza per il futuro. Tuttavia, in mezzo a questa oscurità, abbiamo trovato ospitalità e sostegno presso le Suore della Carità a Damasco, dove ci siamo trasferiti all’inizio del mese di marzo.
Dopo giorni di ricerca a Damasco, abbiamo incontrato le Suore presso la parrocchia e sin da subito ci hanno fornito cibo, vestiti e medicine di cui avevamo bisogno. Ma il loro aiuto non si è limitato ai beni materiali; ci hanno offerto anche ascolto compassionevole, sorrisi amorevoli e una presenza rassicurante.
Grazie a loro, abbiamo trovato un sostegno morale e spirituale che ci ha aiutato ad affrontare la tristezza e la paura quotidiana.
Come insegnante, mi è stata offerta una posizione lavorativa presso la scuola delle suore per sostenere gli alunni svantaggiati. Da aprile, sono un insegnante in questa meravigliosa scuola, dove posso anch’io offrire il mio contributo a favore di altre famiglie, fornendo educazione e istruzione a tanti ragazzi e ragazze che, dopo la guerra, hanno subito perdite significative nel loro percorso di apprendimento.
Le Suore della Carità sono diventate la nostra famiglia allargata. Non riusciremo mai a ringraziarle a sufficienza, così come tutte le persone che credono in noi e che ci tendono una mano per aiutarci a riacquistare il senso della vita, dignità e speranza. Nonostante la guerra e il terremoto abbiano distrutto gran parte di ciò che avevamo, sappiamo di non essere soli.”