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La situazione economica nella città di Berberati è disastrosa. Alcune ONG internazionali con i loro aiuti si sono basate anche in questo territorio, ma sul campo sono state realizzate iniziative molto modeste a favore della popolazione, dei giovani, delle donne e dei bambini.

L’epidemia di HIV ha raggiunto il 75% della popolazione di Berberati. La popolazione è composta principalmente da donne anziane che si prendono cura di molti orfani. Gli uomini lavorano principalmente nei cantieri di diamanti e d’oro e spesso portano con loro i propri figli. Le condizioni di vita in questi luoghi sono disastrose, mancano gli elementi minimi per soddisfare i bisogni primari e per poter vivere una vita dignitosa.

La situazione dei bambini è particolarmente grave: normalmente sono sprovvisti di certificati di nascita, non frequentano la scuola dell’obbligo e vivono per strada. In tanti, come “piccoli schiavi”, prestano servizio nei diversi punti di ristoro del centro città, consumando ciò che resta del cibo come ricompensa. In questa situazione, i minori diventano bersagli attraenti e facilmente reclutabili nei gruppi armati. La conseguenza è che molti di loro sono stati effettivamente arruolati.

L’ONG KIZITO, grazie a vari contatti intercorsi con i leader dei gruppi armati della zona (Berberati e Mambere-Kadei,) è riuscita ad identificare 150 bambini EAFGA – Enfants Associes Forces Groupes Armés, che in parte è riuscita a farsi affidare. Purtroppo il numero dei bambini soldato arruolati nell’anonimato, è molto più numeroso rispetto al quello ufficialmente conosciuto.

A seguito della riapertura del Centro di Formazione Agropastorale “Sara Mbi Ga Zo” nel villaggio di Wotoro, per l’accoglienza, la formazione e il reinserimento psico-sociale di 60 bambini, diventa una priorità attuare un’azione che possa valorizzare ulteriormente le risorse del Centro e dargli una certa autonomia economica.

L’azione si concentrerà perciò sullo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento e questo con gli obiettivi di migliorare e promuovere:

  • L’autoconsumo dei prodotti da parte dei beneficiari stessi, al fine di abbassare i costi del Centro e, allo stesso tempo, grazie alla diversificazione delle coltivazioni, aumentare la quantità e la qualità degli alimenti introdotti nella dieta dei ragazzi;
  • La vendita della produzione agricola e di allevamento, in modo che il Centro possa avere un certo reddito in vista di una sua parziale o completa indipendenza economica.
  • L’apprendimento pratico delle tecniche agricole, affinché i beneficiari possano, durante la loro permanenza al Centro, comprendere e padroneggiare le tecniche e gli elementi base delle metodologie per coltivare i prodotti locali nel rispetto dell’ambiente. Quindi apprenderanno le tecniche di: dissodamento, semina, raccolta, conservazione delle produzioni, in particolare di manioca, mais, arachidi e palma da olio. Inoltre saranno fornite ai beneficiari informazioni e impartite lezioni in modo che poi sappiano, anche in autonomia, sviluppare e mantenere un piccolo allevamento di capre, o di pollame, o di suini o di pesci.

L’ONG KIZITO dispone attualmente di 120 ettari di terreno coltivabile di cui solo 45 sono al momento sfruttati. Vengono praticate diverse culture destinate soprattutto all’autoconsumo e in parte al commercio. La visione iniziale del Centro “Sara Mbi Ga Zo” era orientata essenzialmente al recupero e alla formazione dei ragazzi beneficiari qui ospitati, fra i quali: bambini di strada; bambini particolarmente difficili; bambini ex-soldato; bambini affidati al Centro in alternativa al carcere.

In questa proposta progettuale, l’obiettivo prioritario della formazione sarà quello di trasmettere a questi ragazzi una conoscenza completa del mondo rurale, cercando di dare loro il gusto e il piacere di lavorare in ambito agricolo e zootecnico. Oltre a questo l’ONG KIZITO fornirà ai ragazzi beneficiari formazioni in altri ambiti socio-professionali, particolarmente utili per l’apprendimento di mestieri spendibili sul mercato del lavoro locale, con la conseguente ricerca di una occupazione necessaria per il loro futuro reinserimento sociale.

L’ONG KIZITO ha adottato questa politica includendo la promozione agricola nei suoi settori di attività. Gli obiettivi, infatti, sono quelli di fornire formazione agricola ai beneficiari e allo stesso tempo produrre alimenti vegetali e animali per lo sviluppo del Centro e per il rilancio agro-pastorale ed economico dell’area. Questo consoliderà ulteriormente la politica di responsabilizzazione di KIZITO.

Il presente progetto agricolo permetterà di sviluppare e valorizzare il terreno di proprietà dell’ONG KIZITO attraverso la realizzazione di 4 attività:

  • La frutticoltura
  • La coltura estensiva di prodotti agricoli locali
  • L’allevamento di piccoli animali da cortile
  • La piscicoltura

In un clima di affetto e di educazione, i ragazzi ospiti del Centro saranno accompagnati e seguiti da educatori esperti. Sessioni di alfabetizzazione, attività di formazione professionale (meccanica, falegnameria, sartoria, ecc), introduzione all’agricoltura, attività ricreative, sportive e culturali contribuiranno a rendere sereno il loro soggiorno.

Il Progetto è stato presentato in collaborazione con l’associazione “Un Raggio di Luce” alla CEI, Comitato per gli aiuti caritativi per il Terzo mondo ed è stato approvato.