Il volto di Sr Costanza

ha incontrato molti volti nella sua missione in molte parti del mondo e in particolare qui a Shire, dove vive da quasi 15 anni nella missione delle Suore della Carità da lei stessa avviata insieme a sr Reine. Una missione silenziosamente dinamica, rispettosamente tenace, dolcemente coraggiosa e determinata che si inseriva discretamente ed efficacemente in mondo arido e povero tuttattorno. Ogni azione e ogni servizio sembravano raggiungere il cuore della persona, una persona conosciuta e compresa nelle sue necessità, benchè di una differente lingua e mentalità. In così pochi anni (solo sei) le suore della Carità e in particolare sr Reine e sr Costanza avevano potuto fare meraviglie. Sì le meraviglie che il Signore compie in Coloro che a Lui siaffidano. La fede e l’affidamento a Dio erano l’anima della missione e delle sue relazioni: qui si riconosce davvero la bellezza della presenza del Signore nel quotidiano, nelle pieghe di ogni evento, di ogni storia. In ciascuno di queste storie, sr Costanza ha sempre riconosciuto il suo Gesù…
Lo ha riconosciuto nel piccolo Efrem, alunno della scuola materna della missione, che non aveva mai indossato un vestito nuovo e senza buchi e che, quando lo ha ricevuto per la prima volta dalle mani di sr Costanza si è guardato e riguardato stupito, tanto che i suoi occhi si sono illuminati di vera luce, e il loro scintillio era ben superiore a quello di tanti alberi di Natale! La sua famiglia è un po’ difficile da capire e tanto più da descrivere, ma la situazione è così complicata che a volte si dimenticano di dargli il pranzo e la merenda. Lui senza parlare, senza lamentarsi guarda gli altri bambini mangiare e sta fermo, senza preoccuparsi, forse abituato a non mangiare tante volte. Sr Costanza gli ha portato una banana la prima volta che l’ha visto così, e da allora …. il suo senso di gratitudine non finisce, e appena la vede, le corre incontro sprizzando gioia e luce straordinaria! Lo ha riconosciuto Gidey che vive con la sua mamma e altri due fratelli in una capanna trascuratissima, perchè la mamma è ammalata e lenta nel reagire, compagna di un uomo disabile che l’ha abbandonata e che certamente non la mantiene. Lui, il piccolo Gidey di 4 anni è venuto alla clinica per una grave malattia della pelle…. ovvia conseguenza di mancanza di acqua e di malnutrizione! Non aveva voglia di sorridere, perche’ troppo era il fastidio procurato dal prurito! E anche di fronte agli ambiti biscotti, il suo volto rimaneva turbato, ma, ecco, una sorpresa. Gidey non aveva mai avuto scarpine nella sua vita e quando sr Costanza gliele ha date è stato così contento che le ha baciate!!! Lo abbiamo poi iscritto alla nostra scuola dell’infanzia e il primo giorno, durante il sonnellino pomeridiano, quando i bimbi si sdraiano sui materassi e si tolgono le scarpine, lui ha chiesto di non toglierle! Erano troppo preziose per lui! Ora è sempre sorridente, tranne quando il fastidio alla pelle si risveglia in maniera pesante. Il suo sorriso illumina il cielo! Lo ha riconosciuto nel piccolo Berihu, figlio di una mamma sordomuta e mentalmente disturbata che lo “custodiva” gelosamente e possessivamente impedendogli addirittura ogni movimento.
Forse la sua impossibilità di sentirlo con le orecchie le richiedeva di poterlo “sentire” attraverso il contatto. Questa stretta possessiva gli impediva però di crescere e di svilupparsi. Con pazienza ma anche con tanto desiderio di bene insieme allo staff della clinica sr Costanza è riuscita a poco a poco a far camminare il nostro piccolo Berihu. È stato davvero segno di una rinascita di un risollevarsi da una condizione ingiusta, inaccettabile! Ora il piccolo frequenta il nostro asilo: cammina, gioca, impara come e con tutti gli altri bambini, ma….
Suore della Carità di Santa Giovanna Antida
Shire – Enda Selassie – Tigray – Ethiopia

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